Typewriter 0023

Villa Guardia, 13 Settembre 2019, ore 10:24. Centro commerciale Centervil, seduto su una panchina proprio di fronte ai giochi in legno per i bimbi. Scatto subito una foto poco prima dell'arrivo di una bimba che sale sulla scaletta del gioco, accompagnata da sua madre. Due panchine più in là, un signore in pantaloncini corti si siede ed entra subito in simbiosi col suo smartphone. Leggevo proprio l'altro ieri un articolo in internet che illustrava in modo esemplare uno dei motivi per cui questo maledetto strumento tecnologico genera dipendenza: scorrere una pagina col dito è un po' come tirare la leva di una slot machine: ci si aspetta sempre qualcosa di nuovo e di bello, e così si finisce per consultare il "telefonino" almeno 150 volte al giorno. Davanti a me un grande negozio chiuso. Una volta, negli anni '90, questo centro ospitava negozi importanti, compreso un Bennet. Lo so perchè avevo contribuito alla sua progettazione (impianto elettrico) lavorando come consulente in un importante studio di ingegneria di Como. Nessuna curiosità, nemmeno dalla bimba, che la madre continua a riprendere compulsivamente col suo smarphone. Oggi ho usato una Fed 2 con tempo standard ed obbiettivo Industar 10, piccolo e leggero. Data la bella giornata di sole, ho utilizzato una Ilford FP4+. L'orologio è un Titus, la macchina da scrivere è la leggerissima Antares Capri utilizzata ieri sera all'Old Subbuteo Club di Cantù ove ho ripreso a giocare dopo quasi un anno di pausa. Alle 10:43 ripongo tutto nella borsa. Me ne vado pochi minuti dopo la partenza della bambina con sua madre. Intanto, sull'altra panchina, il signore ha riposto il suo smartphone. D. -- P.S.: E' un ciclista in tenuta non sportiva che quando sto per andarmene si è spostato una panchina più in là vicino alla sua bici per gustarsi un gelato.

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